Una volta per tutte diamo a cesare quel che è di cesare…

canditi
da Liberaeva

Da sempre girano per la Rete alcune citazioni di personaggi famosi di erronea attribuzione:
Inizio con Voltaire e la sua “populistica” e ultrafamosa:
-Non sono d’accordo con quello che dici, ma darei la vita perché tu possa dirlo-
La dichiarazione sempre a mezzo come il prezzemolo non è di Voltaire bensì di Evelyn Beatrice Hall (1868 – 1956) una scrittrice britannica; è sua la frase:”I disapprove of what you say, but I will defend to the death your right to say it” (Disapprovo quello che dite, ma difenderò fino alla morte il vostro diritto di dirlo), che compose a “illustrazione” del pensiero del Nostro.
Da qui l’equivoco che sarebbe tempo di chiarire.

Ed ora le due famose frasi attribuite ad Andreotti:
-Il potere logora chi non ce l’haNON è un aforisma del trapassato Giulio bensì appartiene al celebre politico e diplomatico francese del Settecento, Charles Maurice de Tayllerand.
Mentre:
-A pensar male si fa peccato ma spesso ci si indovina- è del cardinale Mazarino.

Infine la celeberrima Ode “Lentamente muore”(A Morte Devagar): non è di Pablo Neruda bensì della scrittrice brasiliana Martha Medeiros; la lirica fu pubblicata per la prima volta nel 2000 sul quotidiano Zero Hora di Puerto Alegre. Devo dire che ormai l’hanno capito quasi tutti 🙂
L’errore grossolano risale al 24 gennaio 2008 quando la poesia fu letta in parlamento dal senatore Clemente Mastella in occasione del voto di fiducia che portò alla caduta del secondo governo Prodi, e fu erroneamente attribuita, dallo stesso senatore, a Pablo Neruda.
I nostri politici sono davvero un faro nella cultura Italica 🙂

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