Jobs act: Consulta boccia referendum su art.18 ma ammette voucher e appalti…

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Nel dispositivo si legge che la Consulta dichiara ammissibile la richiesta di referendum denominato abrogazione disposizioni limitative della responsabilità solidale in materia di appalti, e ancora dichiara ammissibile la richiesta di referendum denominato abrogazione disposizioni sul lavoro accessorio (voucher). E infine dichiara inammissibile la richiesta di referendum denominato abrogazione delle disposizioni in materia di licenziamenti illegittimi.
Ma che sorpresa vero? 👿 Ritengo che la nobile corte abbia oltrepassato le sue competenze con una pronuncia politica ben più che giurisdizionale. Ma è solo il pensiero di una ignorante in materia non conta, andiamo avanti:

Due quesiti sono ammissibili, e poi la consulta non è il capolinea, quindi prepariamoci al SI’, una spina nel kiul a renzi & C possiamo metterla eccome.
Questa primavera saremo chiamati a votare per il referendum che elimina la schiavitù dei voucher – scrive Di Maio – Sarà la spallata definitiva al Pd, a quel partito che ha massacrato i lavoratori più di qualunque altro e mentre lo faceva osava anche definirsi di sinistra!-
Concordo in pieno, anche se questo l’avesse detto Belzebù in persona.
Gente,in questi anni ci hanno fatto credere che il lavoro sia solo un dovere o peggio una specie di regalia che ci viene fatta, qualcosa per cui dobbiamo ringraziare il potere. Invece il lavoro è un nostro diritto. Ora nel prossimo referendum c’è in gioco questo. La domanda che quei due quesiti rivolgono a tutti noi è : abbiamo diritto al lavoro, un lavoro sicuro, un lavoro retribuito in maniera proporzionale ed equa? SI’.
Insomma prepariamoci, due sì è meglio che niente, si sapeva che il giglio fiorentino che ormai assomiglia sempre più a una radice di mandragora avrebbe maneggiato in ogni modo…
Ma son fiduciosa in questo 2017, è cominciato bene 👿

 

15 pensieri su “Jobs act: Consulta boccia referendum su art.18 ma ammette voucher e appalti…”

  1. Spesso mi chiedo x curiosità. .. ma che fai nella vita? Io sono ribelle sempre.. da quando mia mamma ha avuto il coraggio di sputarmi fuori… forse anche prima. Sono figlia di un lavoro precatio studiato a part-time verticale x far rientrare a lavorare centinaia di migliaia di persone che avevano firmato un accordo… lavoro a distanza di 120 km da casa x 6 mesi dove devo portarmi i bimbi e cercare casa e chi me li tiene… il mio lavoro mi piace.. ogni anno sono minacciata dalle assenze sul lavoro x una fittizia graduatoria di trasferimenti e non dirò mai grazie a nessuno x il lavoro che faccio xche ho sacrificato tanto x questo lavoro.. ne dio se esiste ne nessna merda di politico che si ingrassa con i miei contributi e si fa la vita da dio in terra… quindi dalla crisi che nessuno ha visto se non qualche picola azienda che era già obsoleta e nn poteva reggere a oggi a dire che nn si trova nulla ma tutti sputtanano un mondo di soldi x beni du terza categoria quindi fatemi il piacere di ringraziare halla’ se proprio nn avete altro da fare… (scusa ma quando mi gira l’embolo… la quinta diventa una lenta retromarcia) qui viviamo male.. nn facciamo girare l’economia.. vogliamo rovinare ciò che di buono abbiamo e siccome nn capiamo un cazzo vendiamo anche cultura e teste meritevoli. Ma ciò sempre piacere quando gli italiani capiscono che è il caso di andare via da sto posto. A ri scusa

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  2. su un altro blog ho commentato così :

    “mi sorge un dubbio sulla buona fede della CGIL raccoglitrice di firme;
    potevano raccoglierle per 2 quesiti separati : 1 per la reintroduzione ed 1 per l’estensione;
    almeno uno l’avrebbero salvato…
    così invece han dato l’appiglio alla banda dei “parrucconi” per cassarlo.

    Fermo restando l’assurdità di limitare la possibilità referendaria alle sole abrogazioni …
    me ne sfugge la logica …”

    posso solo aggiungere che io non considero il lavoro né un diritto né un dovere, dovrebbe essere solo un modo per rendersi utili alla società in cui viviamo ed in cambio ricevere una equa retribuzione;
    nei secoli invece è stato sempre un obbligo ed uno sfruttamento, ultimamente è stato “sdoganato” come un diritto fermo restando poi che ce lo stanno “scippando” ora, trasformandolo in precarietà e schiavitù …
    l’unica cosa certa è che lavorare dona dignità al lavoratore … e ci stanno togliendo anche quella …

    🙂

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      1. … io al “risveglio” infatti ho pensato se è stata una mossa premeditata o solamente idiota …
        ad ogni persona presentatasi se facevano firmare 2 fogli anziché 1 …
        i “vecchi e ricchi parrucconi” non avrebbero avuto appigli ed il ref sull’art 18 si sarebbe potuto fare …
        per l’estensione poi si sarebbe veduto e/o provveduto anche in seguito …
        così l’hanno sepolto “de fi ni ti va men te” …
        🙂

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