Il volo

ciglia

Tutto è immobile come in una fotografia, congelato in una dimensione anomala, anche io lo sono, di carta, una donna che non esiste, se non fosse che penso e sento il vento fresco abbrividirmi il corpo nudo.
Impossibilitata a muovermi guardo la città sconosciuta, le finestre come occhi dalle pupille nere demoniache, un deserto su cui incombe la notte senza fine.
Che ci faccio lì, sdraiata nuda in posizione fetale sul muro, in equilibrio su quella piazza che non conosco e che mi attira inesorabile?
Il deserto, quel deserto, è la negazione della vita ma allora perché io respiro? Forse sono morta e questo è una specie di “al di là”, la terra di mezzo tra i due mondi, ma chi sono, da dove vengo, eppure non mi sento angosciata, una strana innaturale tranquillità avvolge ogni cosa, colorando di grigio perlaceo quella strana notte
Sono così confusa e la notte è così densa, fredda…

Poi compare una figura nera, laggiù,in quello strano cerchio bianco, un figura che si avvicinava a me a capo chino.
Ora alza gli occhi e mi guarda: o almeno lo immagino perché non ne vedo il volto , sento però distintamente il battito delle ciglia, come un fragore, e allora so: è il tempo, arriva per me, mi reclama sto solo riposandomi prima del balzo, quello che medito da tempo: lui mi chiama, è l’ora, la mia. Mi alzo in piedi e volo nel vuoto a braccia aperte dentro il grigio perla della piazza deserta.
Verso la libertà…

16 pensieri su “Il volo”

  1. Il vuoto che attira, verso un pensiero libero oltre la realtà che a voltefa troppo male
    Molto bello leggerti, carissima, un bacione da una Roma, oggi grigia

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