Della Poesia, mi tolgo un sassolino dalla scarpa

angelidiavoli

Premetto che non faccio riferimento a nessuno degli amici poeti che mi seguono e che seguo…questo mi pare ovvio, perché ho il piacere di leggere autori che in  Poesia sanno davvero   scrivere e che soprattutto  la “sentono”, con conseguente musicalità dei versi, che tali sono.
E’ una storia che si ripete : giro molto in rete e mi trovo di fronte a dei post, definiti non solo dall’autore ma anche dai commentatori, entusiasticamente, Poesia: e io rabbrividisco.
Fo un esempio, quando scrivo:
Luisa ha gli occhi azzurri, i capelli biondi e i denti storti…è PROSA
Ora se sistemo così le stesse parole:

luisa ha gli occhi
azzurri,
i capelli
biondi
e i denti
storti

il pensiero non diventa Poesia solo perché l’ho frammentato con gli “a capo”, manco per niente.
La poesia è emozione e va trasmessa come tale, con fluidità, eleganza, attraverso immagini in cui le parole devono assomigliare il più possibile a un bel canto.
Idem per le composizioni in metrica giapponese o nel genere: non basta rispettare le sillabe, la gabbia metrica non si deve sentire, anche qui le parole debbono trasformarsi in note.
Quindi per favore invece che intasare la rete con poesia che tale non è perché non scrivete in prosa?Non bistrattiamo così un’Arte tanto nobile.
Naturalmente esiste della prosa che in alcuni tratti diventa Poesia , un esempio il nostro Manzoni in alcuni passi dei suoi Promessi Sposi, ma questo è un altro discorso.
Io sono una scribacchina, è assodato, per questo godo nel leggere le Bellezze degli scritti altrui così come rabbrividisco nei casi di cui sopra.

35 pensieri su “Della Poesia, mi tolgo un sassolino dalla scarpa”

  1. veroViki…molti si improvvisano..anch’io lo faccio..con lo scrivere riesco ad rendere concreta parte di cio’ che provo in profondità…lontano dal credermi scrittrice ma nel mio sentire..mi piacerebbe essere tale..buon venerdì Stefania

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  2. Non sono un poeta ma credimi che condivido il tuo ragionamento… se ne vedono troppi che fanno così 😀

    “… e i denti storti” 😀 morto dal ridere XD

    Se posso essere sincero, quando scrivi sull’Eros sei micidiale! Ri-sbav per il caro Daniel Craing 😛

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  3. Parole sante Viki! Ormai sotto l’etichetta di “poesia” ci troviamo accozzaglie di parole che fanno seriamente rabbrividire! Come hai detto tu, nella poesia non bastano gli “a capo” e una buona distribuzione della punteggiatura, nella poesia ci vuole un anima e un cuore che il lettore deve poter “accarezzare” quando la legge. Buona giornata Viki! 😉

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    1. e lo so che mi capisci…tu che di poesia sei maestra…ma ti giuro che leggere certe cose …beh sarebbe meglio non succedesse, perché sono i commenti che distruggono, sono falsi, sì non può essere diversamente

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  4. Eseattamente il motivo per il quale non riesco a seguire i poeti moderni. Molti, troppi poeti improvvisati che credono nel loro approccio confusionario, privo di veri sentimenti, di passioni. Non si diventa poeti con uno schiocco di dita, né scrivendo il primo slogan pubblicitario (alcuni sono solo questo) che ti viene in mente per auto proclamarti. Io non sono un poeta, a malapena mi definisco autore di romanzi, ma non disdegno la poesia, specialmente se questa è capace di coinvolgermi e farmi sentire l’anima dello stesso poeta. saluti.

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  5. E quindi cos’è la poesia? La musicalità che non senti tu magari la sente qualcun altro. E lo dico da persona che avrebbe potuto fare la tua stessa osservazione. E la stavo per fare (tempo fa) ma poi mi sono ricordato dei grandi poeti russi (Esenin, Majakovsky…) e mi sono reso conto che il confine tra poesia, prosa e qualunque altro criterio che definisce la forma letteraria e fragile.

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