Ibernazione: realtà o fantascienza? Intanto, 380 corpi attendono di tornare in vita

criobiologia

Quando si pensa all’iberanzione associata agli umani, inevitabilmente il pensiero corre a films di fantascienza in cui gli uomini tornano in vita nel futuro, in una Terra completamente diversa da quella che conosciamo noi oggi. Ma è veramente un traguardo così irraggiungibile? Secondo alcuni, no. Tanto più che le richieste di criopreservazione sono in continuo aumento: basti pensare che, attualmente,sono già 380 le persone in attesa di essere risvegliate dalla morte e oltre 2000 quelle in lista per essere ibernate al momento del decesso, alcuni anche italiani. Numeri tutt’altro che sottovalutabili,che dimostrano come buona parte della popolazione mondiale creda che, in futuro, possano esistere tecnologie in grado di rianimarli.
I costi variano da 36mila a 200mila dollari per l’intero corpo. Tariffe più basse per conservare solo il cervello- e qui la faccenda si fa più complicata, entriamo in pieno Frankenstein :mrgreen:
Sono tre gli istituti nel mondo che eseguono l’ibernazione: l’Alcor, il Kriorus e il CryonicsInstitute. I loro cadaveri si trovano lì in attesa che qualcuno, un domani, trovi le metodologie adeguate a farli tornare in vita senza danni di alcun tipo.

L’obiettivo, infatti, non è quello di risvegliare semplicemente il corpo, ma anche l’identità e la personalità dell’individuo, tutelando le strutture cerebrali anche quando l’attività del cervello sia stata interrotta a seguito della morte. Impresa tutt’altro che semplice: prima di essere ibernati, i soggetti devono essere dichiarati legalmente morti e, dunque, il cuore deve cessare di battere. In quel momento, si dà il via ad un ripristino della circolazione, in modo tale da preservare le cellule la cui attività non è ancora stata interrotta, ma intanto il cervello sarà rimasto per svariariati minuti senza ossigeno. Un’assenza che implica un danno ischemico, che, con le tecnologie attualmente disponibili, rende impossibile il ritorno in vita.
Non per questo gli speranzosi credono che un domani non sarà possibile rivedere il concetto di morte, ritenendo l’ischemia curabile e dunque la criopreservazione efficiente.

Un’idea affascinante, senza dubbio, in fondo la scienza fa progressi ogni giorno. voi che ne dite? Ci credete? Vorreste essere ibernati?

51 pensieri su “Ibernazione: realtà o fantascienza? Intanto, 380 corpi attendono di tornare in vita”

  1. La morte è l’unica certezza che ci permette di sperare.
    Vi immaginate infatti un ricco figlio di Pùtin (gioco di parole) che dopo aver rotto i coglioni al mondo per una vita intera potrebbe essere “ripescato” e rimesso in libertà e quindi riperseverare? Togliamo la corrente a questi siti! Piuttosto perchè non si fanno sparare nello spazio? Chissà una civiltà aliena magari se li cagherebbe..

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  2. questa non la sapevo… :-O l’unica cosa certa è che ormai tutto diventa un business e quelli che si fanno pagare così tanto per congelare dei cadaveri vorrei sapere, così per curiosità, se essi stessi credono a ciò che fanno e se quindi loro si faranno congelare quando moriranno… chissà…

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  3. Si, io vorrei essere ibernato, ci penso da tempo. La considero l’unica alternativa valida allo spararmi un colpo in testa. Direi molto divertente come scenario. Mi risveglierei fra 100 anni e sicuramente il mondo sarà un posto migliore. E se non dovessi più risvegliarmi ? direi che in ogni caso non ho perso granchè … 🙂 Ciao

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  4. E’ difficile, specie perchè l’ibernazione esiste, ma la cosa che manca è il dopo, chi mi assicura che esisterà qualcuno che mi risveglierà? Alla fine si paga per tenere in freezer un morto, per essere sicuri di poter recuperare qualcosa credo che si dovrebbe ibernare prima della morte, e non credo sia particolarmente piacevole farlo.
    Ad ogni modo, a giudicare il livello umano ed i confini che sta superando, non credo che il pianeta resisterà a lungo a sufficienza per dis-ibernare gli ibernati…..

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      1. Si hai ragione, è la normale chiusura di un ciclo a cui siamo preparati fin da piccoli, ma non siamo mai del tutto pronti ad accettare alla fine.
        Penso si faccia leva proprio su questa nostra naturale avversione alla morte….
        Buon lunedì anche a te 🙂

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  5. Storia vecchia: un’illusione che risale dalla notte dei tempi, per arrivare alle mummie egiziane ed ora all’ibernazione… Diciamo che c’è sempre abbastanza per sfangare la michetta con queste credenze, per coloro che sanno vendere fumo, sfruttando la dabbenaggine di molti…
    Bacio più che mai

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      1. Mi vien da ridere, dolcezza mia: come congeliamo la carne e le verdure, così ci congeliamo per superare il tempo. Ma non ci viene il dubbio che possiamo essere considerati alla stregua dei polli, delle bistecche di manzo o delle favette e pisellini di stagione?… Anch’io credo che sia possibile arrivare all’immortalità, ma solo a patto di riuscire a distaccarsi dalla materia. Solo che, a quel punto, saremo altro da noi, ovvero da qualcosa che si possa dire umano. E questo è ciò che avviene sempre con la dipartita: si cambia forma ai nostri atomi. Si diventa altro. In verità, è vero che non si muore mai. Surgelare un corpo vuol dire impedirgli di fare il suo percorso naturale. E noi cosa ne sappiamo di quale possa essere questo percorso? Quindi perchè dobbiamo arrogarci questo diritto che sa più di prepotenza e supponenza?….

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      2. Capisco: ricordo di quei filmati in cui, tante persone, cercavano di volare in tutti i modo possibili, magari anche questo fa parte di un tentativo….

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      3. Heheheheh!!! Non sono polemico: mi stavo divertendo da matti nel vedere nella memoria l’immagine dei pionieri dell’aria… Ti ricordi certi documentari? Adesso non me ne viene nemmeno un titolo, ma erano sublimi, pure nella loro demenzialità…
        Scherzi a parte: trovo giusto che ci si provi, anche se, di certo, mi sottraggo a tale esperimento…

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    1. mi viene in mente un vecchio film di woody allen “il dormiglione” dove nel 1973 Miles Monroe, proprietario di un ristorante vegetariano e clarinettista jazz, è ricoverato d’urgenza per lancinanti dolori all’addome, ma in attesa di essere sottoposto ad operazione chirurgica viene ibernato per errore. Nel 2173, i medici ne ritrovano il corpo e lo rianimano …con conseguenze tragicomiche.ciao

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  6. Non la trovo affatto affascinante questa cosa. Il mondo straripa di persone e ci mancano solo i morti ibernati e risuscitati. Lasciamo spazio a chi morto ancora non è

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