Quelli che ballavano…

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-Quelli che ballavano erano visti come pazzi da quelli che non sentivano la musica-

(Friedrich Nietzsche)

Questo è l’aforisma sicuramente più discusso di Nietzsche e per me anche una delle sue intuizioni migliori. In genere lo si interpreta così: immaginiamo una scuola di danza moderna dalle pareti isonorizzate dove i ballerini sono liberi di muoversi ciascuno interpretando a modo prprio un ritmo musicale che il passante, da fuori, guardando attraverso una vetrata, non può udire: vedrà soltanto delle persone che si agitano disordinatamente e senza motivo, il che potrà fargli dedurre che l’edificio sia un centro di riabilitazione psichiatrica e che quelli che vede muoversi scompostamente non siano altro che dei poveri matti lasciati liberi di sfogarsi.
Così coloro che sono animati da una grande passione, una Fede alla quale dedicano anima e corpo,e spesso finiscono con il sacrificare la vita, per quelli che non la condividono e non riescono a comprenderne né il significato né il valore, possono apparire come dei folli, mentre invece sono loro che danno lustro a questa misera umanità.
Insomma alcune musiche sono davvero per pochi.Un esempio? Ieri, a proposito delle ricchezze Vaticane, vi parlavo di francesco d’assisi:

francesco-crocifisso-cavani

Mickey Rourke in Francesco di Liliana Cavani-1989

Di formazione laica un giorno per curiosità lessi una biografia di Francesco e mi capitò in mano quella scritta da Paul Sabatier: in seguito e dopo altre letture risultò essere la migliore. Non è un testo agiografico ma un vero romanzo di formazione. Rimasi stupefatta dall’attualità e dalla modernità del personaggio, perché la sua era stata una rivoluzione generazionale, e per questo attualissima.
Quando Francesco, improvvisamente, dopo una vita agiata e dissipata iniziò a regalare i suoi beni ai poveri fu considerato, e non solo dalla famiglia, strano,o addirittura colpito da una qualche malattia che l’aveva reso folle.
Insomma nessuno riusciva a udire la musica che lo faceva danzare …non subito almeno…

 

32 pensieri su “Quelli che ballavano…”

  1. comportamenti e idee controcorrente alla comune consolidata opinione sono sempre guardati con sospetto, derisione e anche timore di perdere potere… se la chiesa avesse potuto contare su una moltitudine di figure come frate Francesco sarebbe riuscita ad ottenere una credibilità diversa

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  2. La musica è quella voce interiore che ti spinge a inseguire e realizzare un tuo obiettivo primario. Gli altri non la sentono. Questa voce ti impedisce di essere diverso da quello che sei anche se lo volessi. Francesco ne è appunto un esempio.

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  3. bel post e bell’associazione …

    solo su una cosa cambierei (dal mio ‘point of view’ almeno) :

    “… Insomma nessuno riusciva a udire la musica che lo faceva danzare …non subito almeno…”

    io direi ne ‘subito’ ne ‘mai’ !!!

    non so quanti nei secoli siano riusciti a sentire quel tipo di musica;
    di certo nessuno nell’ambito della gerarchia ecclesiale …

    ciao Viki 🙂

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      1. forse ho sbagliato nell’uso del termine ‘gerarchia ecclesiale’ (sai … data l’ora eheheheh) … così sembra che ne siano esclusi (come dici tu) i seguaci …
        in realtà penso che tutte le religioni auto giustificano da sempre il loro ‘esistere’ con l’ascolto di una ‘certa musica’ …
        penso anche però che tutti loro , e mi riferisco ai cattolici in particolare ma non si può negare che neppure gli islamici siano messi meglio, (gerarchia e seguaci … definiamoli così), tranne rarissimi casi, questa musica non l’abbiano proprio mai udita …mai !!!
        Francesco è uno di quei rarissimi casi …
        buondì Viki 🙂

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