[…] Ora siamo affamati.
Nudi, accaldati, illanguiditi ci gettiamo sul pane, tagliando spesse fette di salame, imboccandoci a vicenda, bocca nella bocca.
Pane, salame, formaggio, pesce, tutto sa di noi: ogni cosa è salata, piccante, agrodolce come il mare tra gli scogli.
Siamo relitti portati a terra dalla marea che si uniscono per far musica con i loro corpi, per sprigionare luce azzurrina, schiuma bianca, sapori golosi di vita.
Stupefatti dal nostro amore, dalla sua fisicità, che sembra così spirituale, dalla sua spiritualità, che appare così fisica, ci sentiamo improvvisamente consci del resto del mondo.
Allora il mare ci delizia con i suoi grigi e i suoi azzurri, il sapore del cibo sembra essere stato creato per le nostre lingue mentre il vino bianco di Gavi pare sgorgato apposta per noi dai grappoli gonfi di sole […]
che meraviglia quella casa vuota sul mare…perché ne ricordo una a D.M. ?
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perché è quella…
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bel modo di iniziare la giornata, grazie vik
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baciottti!
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